Nel 1995, agli albori quindi del World Wide Web, lo scultore tedesco Wolfgang Staehle pubblicò in rete un sito web per artisti, critici e teorici dei mass media di nome The Thing. Il progetto, nato in realtà qualche anno prima come bollettino telefonico, se da un lato era configurato come un forum dall’altro consentiva agli artisti new media (che proprio a quell’epoca iniziavano a muovere i primi passi) di creare delle opere di Net Art da condividere direttamente tramite la piattaforma. Il risultato fu la creazione di una vera e propria “scultura sociale” aperta alla partecipazione attiva di artisti ed intellettuali di diverso background. The Thing infatti, almeno nei suoi primi anni, fu una sorta di spazio condiviso dove i confini tra la pratica artistica e quella più ordinaria (nel forum si faceva addirittura del gossip) erano estremamente labili.