Antecedenti storici dell’arte elettronica | Vademecum delle arti digitali

Come ogni fenomeno culturale anche l’arte elettronica ha avuto i suoi precedenti storici. La forma più primitiva di arte elettronica nasce infatti nella prima metà del novecento, quando i computer erano degli ingombranti ed oscuri calcolatori che occupavano interi stanzoni all’interno dei laboratori di ricerca. Protagonisti di questa fase furono il matematico statunitense Benjamin Francis Laposky (considerato il padre della computer grafica) e il collega tedesco Manfred Frank.

Dadaismo

Per quanto concerne le arti visive invece tra gli antecedenti storici della digital art c’è senz’altro il movimento dadaista. Non a caso molti progetti di arte creata al computer utilizzano, ancora oggi, in versione digitale, alcune delle tecniche dada per eccellenza come collage e fotomontaggi (nelle arti digitali infatti il riciclo di immagini, suoni e forme è praticamente la norma). Del resto basta osservare i tanti dissacratori ed ironici collage delle avanguardie primo ‘900 per capire che il “taglia, copia e incolla” non lo hanno inventato di certo i programmatori informatici.

Mail art

Altro precedente importante, almeno dal punto di vista dello spirito, di alcune esperienze di digital art è la mail art. A cavallo tra gli anni ’60 e ’70 infatti, sulla scia delle spinte pacifiste e della cultura psichedelica, era prassi, tra i giovani (artisti e non), scambiarsi delle cartoline fatte a mano dalle grafiche sognanti in segno di comunanza. Il circuito postale in quel caso si sostituiva ad internet permettendo a migliaia di persone in tutto il globo di dare libero sfogo alla loro voglia di comunicazione e interscambio.

Optical art, arte cinetica e pop art

Da un punto di vista prettamente visivo non si può negare, invece, l’ascendente che alcuni movimenti come l’optical art, l’arte cinetica, così come la mediatica pop art, hanno avuto su tanta arte elettronica. Nel caso dei primi due movimenti (optical e cinetico) sono palesi certe suggestioni astratto-visive che ritroviamo in molte installazioni multimediali contemporanee realizzate tramite elaborati calcoli algoritmici prodotti al computer. Mentre per quanto riguarda la pop art basti pensare che il suo guru, Andy Warhol, fu in assoluto uno dei primi artisti a servirsi di un computer per realizzare un’opera sperimentale (siamo nel 1985 in occasione del lancio del mitico Commodore Amiga 1000).

Neo dadaismo, Fluxus e videoarte

Infine, per terminare questo excursus non si possono trascurare le esperienze più sperimentali del neo dadaismo, di Fluxus e della videoarte (emblematiche in questo senso le figure di artisti come Jean Tinguely, Wolf Vostell e Nam June Paik)Questi movimenti infatti, almeno agli inizi, erano animati da un furore anti-artistico e anti-commerciale molto vicino, sia nello spirito che nei modi, a quello che animerà, due decenni più tardi, i primi lavori di net art, di social activism e di hacker art.

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vademecum net art capitolo 2